Marzo del ’18, quello di un secolo fa. Ultimo anno di guerra.
San Vito, un paesino racchiuso tra il fronte dell’Isonzo e il Tagliamento. La terza armata al comando del generale Borojević è poco lontana ed il fotografo al seguito delle truppe austriache documenta le realtà dei territori veneti conquistati. Dopo aver immortalato il generale durante l’ispeziona delle truppe nei pressi di Udine, si sposta nei territori circostanti, Oderzo, Latisana… fino a giungere a San Vito al Tagliamento. Qui ha sede una delle molte filande allora presenti in Italia (circa 6000). Ci lavorano donne, non solo per via della guerra, era così già da prima. In filanda gli uomini son pochi: il direttore, il fuochista e forse un meccanico. Le donne svolgono lavori spesso pesanti ma necessari per dare vita al miracolo della seta.
Quel giorno in filanda sarebbe venuto il fotografo e bisognava presentarsi bene, magari con l’abito della domenica; sorridere forse era chiedere troppo in un paese in guerra, circondato da distruzione e con il nemico di fronte a te a immortalare la tua quotidianità. La storia potrebbe continuare cercando di indovinare che forse la donna a sinistra, dall’abito un po’ più elegante, fosse la moglie del titolare, il sig. Piva, e magari la bella ragazza seduta a sinistra che fissa l’obiettivo, anch’essa ben vestita (con tanto di collana e biancheria in pizzo che fa capolino dalla blusa), fosse la figlia o una nipote. Chissà quali erano i loro nomi e come poi si è svolta la loro vita (magari scoprirò anche questo) …
Questo è, brevemente, il clima, il momento e il luogo in cui è stata scattata questa foto. E’ stato appassionante ricostruirne la storia. Ringrazio per l’aiuto Cristina Ravara Montebelli, archeologa ed esperta della storia delle manifatture italiane della seta che è stata determinante per individuare con esattezza di quale stabilimento si trattasse.
Lavorando a questa immagine si è rafforzato in me il sentire la fotografia quale documento di un fatto storico e racconto di attimi e sentimenti vissuti, testimonianze tanto lontane quanto vive. Ci son caduta dentro a questa immagine ed ho sentito l’esigenza forte di conoscerne esattamente il contesto. E’ stato un lavoro lungo, mi ha assorbito molto, sia nella lavorazione della foto che nella ricerca.
La filanda oggi esiste ancora ed è sede di un istituto scolastico. E’ bello vedere che non sia stata distrutta durante il conflitto come avvenne per molte altre.
Restauro e colorazione:
© Cristina Duca Fotografia
Fornitore e diritti: Österreichische Nationalbibliothek – Austrian National Library Autore: sconosciuto
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Titolo: N. 2704 Seidenspinnerei in Venetien 20.3.18
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